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Tirocinio commercialista: è davvero necessario?

Tirocinio commercialista

Indice dei contenuti

Praticantato commercialista: perché farlo?Attività svolte durante il tirocinio per commercialistaOpportunità e sbocchi professionali dopo il tirocinio

Tutti i lavori sono assolutamente onesti, dal cameriere al funzionario di banca. Ciascuno di questi richiede competenze specifiche e criteri differenti per poter trovare un’opportunità nel mondo del lavoro; spesso questi vengono determinati proprio dal mercato, se non addirittura dalla singola azienda che può avere delle preferenze rispetto alle risorse da assumere.

Tuttavia - dobbiamo ammetterlo con onestà - intorno a certe professioni, rispetto ad altre, ruotano responsabilità maggiori. Capirai bene che sbagliare l’ordinazione di un cliente è molto diverso da commettere un errore finanziario. Che poi possa essere percepito con la stessa delusione ci crediamo, ma le ripercussioni avranno sicuramente un impatto diverso.

Come ben saprai, perché grazie a noi hai scoperto il commercialista cosa fa, da lui dipendono numerose attività importanti, a prescindere che operi per un privato oppure per un’impresa. È quindi fondamentale che prima di iniziare ad operare ufficialmente conosca ogni aspetto della professione, ed è per questo che gli aspetta un periodo di tirocinio: continua a leggere per scoprire di più a riguardo!

Praticantato commercialista: perché farlo?

In primis, perché è obbligatorio! Per poter ottenere l'abilitazione come dottore commercialista sono infatti previsti dalla legge:

  • Il tirocinio e il praticantato per commercialista;
  • Il superamento di un esame che permetterà di essere ammessi ufficialmente all'Albo dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili.

Nello specifico - a seguito della riforma delle professioni avvenuta nell’anno 2012 - il tirocinio professionale è da considerarsi concluso - dando diritto ad essere ammessi all’esame di Stato - solo se sono presenti tutti e tre questi requisiti:

  • Svolgimento di 18 mesi di tirocinio complessivi, di cui 6 svolti durante il periodo di studi universitari;
  • Ottenimento di un titolo di laurea triennale, specialistica o magistrale;
  • Svolgimento - dopo il conseguimento della laurea - di 12 mesi di praticantato presso uno studio professionale.

Questo periodo di formazione on the job - che è un po’ diverso da uno stage in amministrazione - deve verificarsi necessariamente al fianco di un commercialista o di un esperto contabile che sia iscritto all'albo da almeno 5 anni. Ricordando un po’ - a grandi linee - quello che succedeva per fare le guide quando avevamo in possesso il foglio rosa: la persona che ci accompagnava doveva essere munita di patente da almeno 10 anni!

Ed ecco che torniamo alla domanda che ci siamo posti come intestazione di questo paragrafo: perché fare un tirocinio? Che è obbligatorio lo abbiamo visto, ma soprattutto perché è molto utile. Un po’ come uno specializzando affianca l’affermato chirurgo in sala operatoria prima di poter effettivamente essere autonomo anche il commercialista dovrà attendere un po’, supportato da un esperto nella sua materia. Si tratta quindi di una bella opportunità formativa!

Attività svolte durante il tirocinio per commercialista

Come già anticipato, nel corso dei mesi il futuro professionista avrà modo di prepararsi a 360° a tutto quello che gli spetterà una volta concluso il tirocinio. A seconda del contesto dove si svolgerà il suo percorso potrebbe ritrovarsi a svolgere attività diverse, ma tutte utili a perseguire l’obiettivo di non farsi trovare impreparato quando effettivamente sarà pronto ad inserirsi nel mondo del lavoro.

Seguirà da vicino le consulenze, gestirà le operazioni fiscali, redigerà il bilancio d’esercizio e tanto altro… Soprattutto all’inizio, sarà compito del neo commercialista anche occuparsi di lavori più “pratici” e di natura prevalentemente amministrativa: nulla che debba spaventarti o amareggiarti, è uno step che affrontano tutti quando non si possiede troppa esperienza!

Opportunità e sbocchi professionali dopo il tirocinio

Non è un caso che molti giovani ambiziosi scelgono il mestiere di commercialista per la propria crescita professionale: le prospettive di fare carriera sono veramente numerose e varie, coinvolgono diversi ambiti e si tratta senza dubbio di un ruolo che percepisce una retribuzione molto competitiva.

Solitamente chi aspira a diventare commercialista può trovare davanti a sé due strade egualmente ben percorribili:

  • La prima è quella di lavorare come libero professionista, fornendo servizi di consulenza a privati o imprese. Chi intraprende questa direzione sicuramente potrà contare sul vantaggio competitivo di seguire più realtà parallelamente (e sarà sicuramente molto stimolante), ma di contro c’è che dovrà assicurarsi la stima e la notorietà giusta per poter affermarsi tra i suoi colleghi;
  • Potrà anche scegliere di lavorare come dipendente, e quindi regolarmente inserito nell’organico di un’azienda. In questo contesto si preoccuperà principalmente di seguire tutte le dinamiche che coinvolgono la realtà internamente, percependo una retribuzione fissa.

Potremmo riassumere questo paragrafo asserendo che davvero ovunque c’è bisogno di un valido commercialista, starà solo a al singolo scegliere in che modo proseguire a seguito del tirocinio!

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